Sabato, 20 Novembre 2010 01:24

I cattolici insorgono. Il cabaret di Berlusconi

Scritto da  Gerardo

Presentiamo l'articolo di Marco Politi, apparso in "il Fatto Quotidiano" del 16 novembre 2010, con il titolo “Basta con il cabaret”: i cattolici insorgono. Un'autorevole rassegna stampa sulle voci di stampa diocesana del nord.



Il bunga bunga ha fatto traboccare il vaso. Dai settimanali diocesani viene la rivolta cattolica contro lo sfascio morale e politico prodotto dal Caimano. È un clima da fine impero, scrive Verona fedele, mentre il settimanale della diocesi di Trento commenta lucidamente: le elezioni sono un rischio per il Paese, ma non significa che ci si debba tenere un premier azzoppato.

Diffusi sul territorio nazionale i settimanali diocesani rappresentano cuore e pancia del mondo parrocchiale. Gli accesi toni anti-berlusconiani di una stampa generalmente moderata, perché sotto il controllo diretto dei vescovi, segnalano ciò che il premier ha clamorosamente sottovalutato: passino le avventure femminili, ma il mondo cattolico sulle minorenni non scherza! E non scherza nemmeno all’idea che il premier si concentri sui festini mentre disoccupazione, precariato, salari insufficienti soffocano le famiglie.

La rivolta nasce così. Basta con i toni da cabaret a fronte della crisi, scandisce la Voce dei Berici (Vicenza): “Il premier sembra aver assunto lo stile dell’avanspettacolo... La volgarità di certo suo fraseggiare, l’idea che trasmette sulle donne, uno stile di vita che ha fatto della ostentazione la sua cifra inconfondibile, inducono a dubitare della sua credibilità”. Interessante la conclusione politica: “Si dia vita a un esecutivo, il più ampio possibile, che sappia mettere al centro il bene del Paese”. Il settimanale di Novara, L’Azione, evoca il Titanic. Sul ponte di comando si fa festa, mentre vediamo un Paese in cui la povertà avanza e il lavoro arretra. Vita trentina denuncia:
“L’immobilismo del governo sconcerta chi ha bisogno di un centro che prenda decisioni di fronte ai gravi problemi del Paese. A Pordenone Il Popolo attacca direttamente il Caimano. Berlusconi va a ruota libera. Nel comportamento. Nelle parole. È così provocatorio da difendere il suo diritto a divertirsi con festicciole, che vanno a scalfire semplicemente la decenza. Non è ciò che ci si aspetterebbe da un politico con le sue responsabilità e la sua età.

Non è moralismo, è proprio schifo quello che fa reagire la stampa cattolica, i cui commenti sono rilanciati dall’agenzia Adista. Il settimanale diocesano di Pesaro titola “Bunga bunga” e in un articolo si sfoga: “Non è mia abitudine mettere le mani direttamente nella cacca, ma se si intasa la fossa biologica è necessario farlo. La telefonata del premier in questura, l’affido all’igienista dentale diventata consigliera regionale, indignano per la loro comica arroganza.

La Voce cattolica di Cremona è sferzante: “guai a chi è schiavo del peccato”. Il settimanale del cardinale Poletto a Torino, La voce del popolo, nota la contraddizione tra la flotta mandata contro le barche di clandestini e la telefonata del premier per favorire la sua immigrata. Il giudizio è netto: con una disoccupazione all’11 per cento non si possono dedicare mesi alle vicende personali del premier. Si cambi la legge elettorale o, al limite, meglio votare subito.
Verona fedele sottolinea che Berlusconi da elemento di forza è diventato palla al piede dell’esecutivo. Ma nel suo tramonto scorge anche tanto buio intorno. Il centro moderato cattolico non intravvede forti alternative. Proprio dal settimanale di Verona viene l’allarme: e se Berlusconi rivincesse?
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